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ROMA – Tecnologia in aiuto dei vandali. Facebook che da strumento per ritrovare vecchi amici o farne dei nuovi, diventa strumento di ricerca per feste da rovinare. Arrivando in massa, ovviamente non invitati, e devastando la casa della festeggiata. Una pratica in uso da anni ma che stavolta si arricchisce della variante tecnologica. E prende piede anche nel nostro paese.

Si chiama Facebook Republic
Army il nuovo flagello giovanile che funesta le serate d’Oltremanica. Centinaia di ragazzi che si organizzano, rintracciano feste spulciando i profili sul sito del social network e poi calano in massa nella casa del malcapitato con intenzioni tutt’altro che pacifiche.

L’ultimo caso si è registrato a Brighton, città di mare non lontana da Londra. A Georgina Hobday viene l’idea di festeggiare i suoi 16 anni con una festa a casa. Mette tutto su Facebook. Un modo semplice per invitare gli amici senza perdere troppo tempo. Ed è a questo punto che spuntano quelli della Facebook Republic Army. Veri e propri setacciatori di feste in cui “imbucarsi”.

Il risultato è che la casa della sedicenne viene letteralmente presa d’assalto da quasi 500 ragazzi. La situazione degenera in poco tempo, complice anche un tasso alcolico che cresce rapidamente. Lampadari in frantumi, finestre scardinate, porte divelte. Il giardino, una volta coperto d’erba, viene praticamente arato. Insomma un disastro. Davanti all’impotente mamma della sedicenne. A cui non resta che avvertire la polizia.

Gli agenti arrivano in forze e si trovano davanti uno scenario di devastazione. E un mare di lattine di birra vuote. “E’ stato un incubo, questa è l’ultima festa che faccio fare a mia figlia” allarga le braccia sconsolata la donna. Che adesso dovrà sborsate circa 5000 sterline per rimettere le cose a posto.



Nel frattempo la polizia fa sgombrare la casa. Operazione non semplicissima che richiede quasi un’ora. A corollario restano le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti del blitz vandalico: “Uno di noi è un esperto di pc e scova tutte le feste che ci sono. Non è che partiamo con l’idea di fare casino, ma certe cose, alla fine, accadono. Siamo il peggior incubo di ogni genitore”.