io e caino

io e cainoPotete scaricare da Radio Incredibile il primo numero primo numero di “IO e CAINO”, il giornale dal carcere realizzato con i detenuti di Marino del Tronto.

Per scaricare il file, clicca qui e seleziona la categoria Io E Caino.

 

La distribuzione cartacea è gratuita. Se vi interessa o vi incuriosisce, potete trovare le copie in biblioteca e alla Rinascita (ad Ascoli Piceno), in biblioteca, a Nuovi Orizzonti, Nuove Editrice e al bar della stazione (a San Benedetto del Tronto), all’edicola del centro, sulla statale, e nella cartolibreria di Luisa (a Cupramarittima), in biblioteca e in Comune (a Grottammare).

Di seguito riportiamo il primo editoriale del giornale, a cura del Direttore del Carcere di Marino del Tronto, Dott.ssa Lucia Di Feliciantonio.

 

 

 

PERCHE’ IO E CAINO

Quando i detenuti della redazione del giornalino interno di questo carcere mi hanno chiesto di dare diffusione esterna al giornale ho subito risposto positivamente, ed è così iniziata questa nuova avventura. L’ entusiasmo dei ragazzi della redazione, l’energia contagiosa di Teresa Valiani, la disponibilità del Magistrato di Sorveglianza dott.ssa Maria Viscito hanno prodotto il primo frutto: un corso di giornalismo offerto gratuitamente ai detenuti da professionisti di grande generosità, che hanno saputo creare un clima d’aula informale, comunicativo ed efficace. Ringrazio perciò i docenti Giannetto Sabbatini Rossetti,Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della regione Marche, Maurizio Blasi di Rai Tg 3 Marche,Bruno Ferretti, caposervizio del Messaggero e il Sostituto Procuratore della Procura di Ascoli Piceno, Ettore Picardi: è anche grazie a loro che “Io e Caino” nasce vivo e vitale.

Ma perchè un giornale del carcere di Ascoli? Perchè un impegno in più per me, incombenze in più per gli agenti penitenziari e gli educatori già oberati di lavoro e sottoorganico? La risposta a questa domanda è in una recente delibera del Presidente dell’ Agicom Corrado Calabrò che ha richiamato le reti televisive italianeper la mancata informazione sulle carceri italiane e sulla giustizia in generale (solo l’1% nel primo semestre dell’anno).

Davvero il carcere non fa audience?

Certo, se il carcere continua ad essere una discarica sociale, guardare nell’immondizia non è piacevole; io però sono convinta che il giornalismo e l’informazione abbiano un ruolo fondamentale nelle società democratiche. Un giornalino apre una finestra metaforica sul muro di cinta e il lettore può lanciare lo sguardo oltre le sbarre e i cancelli.

Troverà un mondo inaspettato.

Ragazzi che acquisiscono la licenza di scuola media, che hanno chiesto di donare il sangue per l’emergenza del terremoto dell’Aquila, che in una situazione di assoluta indigenza hanno adottato una bambina a distanza e sostengono Medici senza Frontiere, che escono la mattina per svolgere lavoro volontario non retribuito per la collettività e rientrano la sera.

Ragazzi che non hanno denaro per arrivare alla prescrizione del processo (negli ultimi 10 anni, un milione e settecentomila processi prescritti: l’amnistia per i ricchi!), che espiano la pena con grande dignità per i reati commessi, in condizioni detentive disumane, senza sbraitare contro i giudici, e che faticosamente e paradossalmente proprio in carcere cominciano a costruire un futuro diverso. Tornando alla metafora della discarica sociale, è proprio vero che, come insegnano la raccolta differenziata e il riciclo, i rifiuti sono rifiuti perchè noi li consideriamo tali, ma guardati con altri occhi diventano risorse.

L’augurio è che Io e Caino sia uno strumento di informazione corretta che aiuti ad ampliare l’orizzonte e guardare con sguardo nuovo e curioso lo strano mondo del carcere, diventando così strumento di promozione del cambiamento.

Buon lavoro alla redazione.

Lucia Di Feliciantonio.