tenda Quella della Tenda di Abramo è una storia che si racconta da sola, attraverso le centinaia di voci che l’hanno animata nel corso di questi venti anni, voci che – singolarmente e nella loro coralità – ci svelano un’oasi di solidarietà in un deserto (quello che dagli anni Ottanta giunge fino ad oggi) fatto di egoismo e di paura nei confronti dell’alterità.

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Nei confronti dello straniero, del senza fissa dimora, infatti, gioca un ruolo decisivo la categoria freudiana del perturbante, ovvero quella condizione di paura e di ansia, accompagnata da un senso di confusione e di estraneità, che si ingenera di fronte di qualche cosa di familiare ed estranea a un tempo. La vita di strada è qualcosa che sappiamo non appartenerci, in quanto membri integrati della comunità sociale, ma di cui percepiamo la possibilità e per questo la rifuggiamo, a volte apertamente, attraverso gesti espliciti, più spesso inconsciamente, attraverso la violenza dell’indifferenza.
La Tenda di Abramo è l’espressione del tentativo di rimuovere questa dimensione perturbante della vita esclusa e con essa la decisione di assumere in sé la normalità di questa possibilità.
È all’interno di questa abnorme normalità che la Tenda di Abramo si è mossa lungo questi anni. Una normalità espressa dai suoi volontari, dalle loro diverse storie di vita che fanno dell’esperienza della Tenda un puzzle articolato ma estremamente coeso, che ci regala l’espressione di un abbraccio.
Per restituire la storia della Tenda, allora, era necessario dare ordine a questo racconto collettivo. Un ordine arbitrario, forse, ma quello che – come curatori – ci sentivamo potesse render conto della storia dell’associazione anche a coloro che l’hanno solo sentita nominare o che non la conoscono affatto.
Tra i diversi ordini possibili abbiamo scelto il più semplice, quello cronologico. La storia dell’Associazione è qui raccontata seguendo il filo rosso degli anni, dall’origine ad oggi, lasciando parlare in prima battuta coloro che si sono succeduti alla presidenza facendo sì che, all’interno di questa trama, si aprissero diverse finestre, che facessero emergere l’esperienza di chi – nel corso di questi anni –
per la Tenda è passato, tanto come volontario quanto come ospite.
Un libro che, oltre a “celebrare” il ventesimo anno di vita dell’Associazione, ha anche la modesta ambizione di rappresentare
una buona pratica all’interno delle iniziative di intervento a sostegno delle marginalità estreme.
Vi lasciamo allora questo piccolo libro, molto più piccolo del cuore immenso della Tenda.