TED
SAN FRANCISCO – “Ideas worth spreading” (idee degne di essere diffuse) è il motto di TED, acronimo di Technology Entertainment Design, ovvero una conferenza annuale densa di lezioni che abbracciano una vasta gamma di argomenti. Appuntamenti che si fanno vanto di mettere in mostra il meglio del pensiero globale TED, raccogliendo le avanguardie dell’intellighenzia planetaria. Eppure finora questo evento ha sofferto di un certa tendenza ad essere elitario. Non solo perché la si teneva sempre e solo negli Stati Uniti, in California (solo di recente si è aperta ad altri luoghi nel mondo), ma anche perché i videointerventi dei suoi ospiti più illustri – personaggi come Bill Clinton, Al Gore, Jane Goodall, Paola Antonelli, Bill Gates, Dave Eggers, Isabelle Allende, Jeff Bezos e Bono, per fare alcuni esempi – erano disponibili esclusivamente in inglese. Naturalmente sul web, e gratis. Dalla metà di questo mese le cose sono cambiate: TED – grazie al potere del social networking – ha cominciato ad offrire al pubblico mondiale le sue lezioni in 40 lingue, italiano compreso. Tradotti in gran parte da volontari, i discorsi adesso sono accessibili e aperti ai contributi open source degli internauti di tutto il pianeta.

E se questa novità ha l’aria di essere un’iniziativa alla Wikipedia, le cose non stanno esattamente così. I discorsi, tradotti da persone che lo fanno per convinzione personale e per interesse socio-politico, prima di essere pubblicati vengono verificati, al contrario delle voci di Wikipedia, da altri traduttori madrelingua. Eppoi il diritto di pubblicazione della traduzione finale resta nelle mani degli organizzatori di TED.

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Sempre aggiornati, i video di TED – registrati dal vivo durante i quattro giorni del convegno – normalmente vertono su tutto lo scibile umano e spesso presentano proposte originali per risolvere i problemi che affliggono l’umanità. “La nostra missione è quella di diffondere il meglio del pensiero umano. Era tempo di raggiungere gli altri 4,5 miliardi di persone che non parlano inglese”, spiega Chris Anderson, il curatore di TED.

Certo, la globalizzazione di Ted non ha solo a che fare con la mera traduzione dei suoi video. E’ in corso anche il lancio di Ted Global e della Ted Community. Articolato in una serie di conferenze parallele a quelle che si svolgono negli States, il primo mira a far convergere il fior fiore dei pensatori mondiali in località di frontiera per dibattere degli argomenti più disparati; la seconda, un network dedicato alla ricircolazione delle idee che sono degne d’essere diffuse, conta gia 50 mila aderenti da tutti gli angoli del pianeta.

Ted Global prende il via quest’estate da Oxford (Inghilterra), dal 21 al 24 luglio, per poi trasferirsi a Mysore (India), dal 4 al 7 novembre. Qui i partecipanti discuteranno di argomenti che spaziano dai contenuti di una vita ben vissuta a che cosa pensano i robot. Da come disegnare l’aria che respiriamo a se dobbiamo temere o no la fede. Da come capire cosa motiva le persone a come progedire senza distruggere l’ambiente e infine di come comprendere in che universo viviamo.

Singolare evoluzione quella di TED. Fondata nel 1984 da Saul Wurman, teorico dell’Information Anxiety e professore del MIT, all’inizio era stata concepita come un luogo nel quale far convergere le avanguardie intellettuali dei tre mondi – quello post industriale, quello industrializzato e quello emergente – in una sola località a discutere, come dice per l’appunto il nome, di tecnologia, intrattenimento e design. Tenuta ogni anno a Monterey, la conferenza si è qualificata nel tempo come il principale incontro sul futuro futuribile e l’innovazione tecnologica. Ma con il passaggio della gestione alla Fondazione Sapling, che lo rilevò dal docente dell’MIT nel 2001, l’incontro si è gradualmente evoluto fino ad includere le scienze, le arti, il mondo del business e l’ambientalismo.

Adesso sta tentando di trasformarsi anche in un evento di massa. In maniera tutta sua però, organizzando ad esempio una videoconfernza che si svolgerà in contemporanea con i suoi incontri americani e aprendo le porte ad associati da tutto il mondo. Versando una quota di 995 dollari si potrà intervenire via web alle conferenze di TED. Che rimangono a tutt’oggi alcuni degli eventi più esclusivi del pianeta. fonte repubblica.it