Manchester United e Liverpool la sfida è sotto canestro
 LONDRA – Hanno già il campionato di calcio più bello e più ricco del mondo. Avranno anche quello di basket più bello e più ricco, esclusa l’America ovviamente? L’intenzione sembra questa. I proprietari di alcuni delle più forti squadre della Premier League inglese hanno raggiunto un accordo per lanciare nell’autunno 2010 una nuova lega professionistica di basket in Inghilterra. Le squadre avranno gli stessi nomi delle squadre della Premier League di football, anzi gli stessi “brand”, marchi, come li definiscono i promotori dell’iniziativa: Manchester United, Liverpool, Aston Villa e così via. Disporanno di ampi capitali per acquistare giocatori stranieri di valore negli Usa o nel resto del mondo. E potrebbero diventare il trampolino di lancio per la creazione di una o più squadre europee da iscrivere alla Nba, il campionato professionistico di basket americano, nel prossimo decennio.

Il piano è stato annunciato ieri dal Financial Times, il quotidiano finanziario della City, in concomitanza con una partita amichevole della Nba, Chicago Bulls – Utah Jazz, allo 02 Arena, il grande impianto sulle rive del Tamigi, a Londra, dove si tengono avvenimenti sportivi e mega-concerti. Per l’occasione è arrivato anche David Stern, il commissioner della Nba, che ha firmato un contratto per la concessione dei diritti tivù della sua lega a una rete televisiva britannica. Fa tutto parte, ha spiegato Stern, del progetto di allargare la Nba iscrivendo al campionato americano alcune squadre europee “entro otto anni”. Quali sarebbero, queste squadre, ancora non è chiaro: se già esistenti o create apposta, e in quali città avrebbero sede. Ma la Gran Bretagna, il paese più “americano” d’Europa, potrebbe essere una buona piattaforma da cui partire: a Londra si parla la stessa lingua (più o meno), dista solo cinque ore d’aereo da New York, ci sono abitudini e cultura simili.

C’è anche un’altra coincidenza: varie squadre della Premier League inglese hanno proprietari americani, che hanno o hanno avuto in passato club professionistici negli Stati Uniti. Non è un caso infatti che l’idea di una nuova lega basket pro britannica sia sostenuta in primo luogo da Malcom Glazer, proprietario del Manchester United, Tom Hick e George Gillette, proprietari del Liverpool, e Randy Lerner, proprietario dell’Aston Villa. La nuova lega, tuttavia, non sarà finanziata solo dagli americani, sta anche cercando sponsor e finanziatori nella City. Dopo una fallita trattativa di fonderla con la British Basketball League, la esistente “serie A” di basket britannica, i promotori hanno preferito fondare una lega nuova di zecca: si chiamerà Bba, British Basketball Association, avrà inizialmente otto squadre, con un campionato di 42 partite all’anno. E secondo il Financial Times avrà tanti soldi da pagare i suoi giocatori da cinque a dieci volte di più di quanto li paga la lega rivale britannica. Insomma, il basket europeo ha un potenziale nuovo centro a Londra e dintorni, dove per di più nel 2012 si giocheranno anche le Olimpiadi. E dove, si accettano scommesse, avrà sede una delle squadre europee della Nba, quando sarà il momento.