berNEL CUORE DI UNA BERLINO moderna e in continuo cambiamento, in questa città che sembra una diva sfuggente, capace di attrarre e respingere in un seducente gioco, bellissima nonostante qualche ruga e ferite non così segrete, scopriamo il Prenzlauer Berg. Questo quartiere dell’ex Berlino Est è passato dall’essere quartiere popolare abitato da operai, a covo di dissidenti durante gli anni del Muro, fino a divenire di recente casa di una nuova affermata borghesia studentesca under 35. Il passato ribelle sembra essersi mitigato sotto la coltre di luogo felice e creativo, eppure qui sono nati focolai di resistenze uniche a Berlino, associazioni di lavoratori e ribelli al regime nazionalsocialista che spesso pagarono con la vita la loro disobbedienza, molti di loro sono rimasti vittime del silenzio e della dimenticanza, altri, come Ernst Thalmann, hanno ottenuto grandiosi monumenti dalla DDR.

Oggi ci troviamo immersi in un piccolo mondo a parte in cui i ritmi sono più rilassati, le persone passeggiano serene, si vedono famiglie giovani, tantissimi bambini; oltre i portoni dei palazzi si intravedono piccoli giardini interni, colorati, rigogliosi, trasandati e creativi. Passeggiando per le vie di ciottoli alberate, tra abitazioni per la maggior parte risalenti alla fine del XIX secolo, non si può non notare la grande quantità di bar, ristoranti, locali e negozi di ogni tipo che si susseguono a ritmo crescente.

È davvero sorprendente la varietà di attività commerciali che prolificano nel Prenzlauer Berg; si rimane affascinati dalle belle boutique, dai negozi di design, dai mercatini dell’usato improvvisati che invitano a entrare nel negozio vero e proprio dove spesso vi attendono montagne di vestiti e grappoli di accessori, soprattutto anni ‘70 e ‘80. E poi ancora, negozi di oggettistica più disparata, gallerie d’arte e ristoranti per tutti i gusti: dall’osteria italiana, al thailandese, all’arabo, allo spagnolo, alla cucina tedesca moderna.

L’atmosfera è piacevole e vivace, ma rilassata; tante le bici in giro e moltissimi bambini: è del 9 febbraio 2007 la notizia del Prenzlauer Berg detentore del primato europeo di natalità con 2,1 figli per mamma. Una natalità addirittura superiore al recente primato francese di 2 figli per donna. In ogni piazza del Prenzlauer Berg c’è almeno un parco giochi, i merciapiedi di fronte ai caffé e agli androni dei palazzi sono invasi dalle carrozzine e si vedono ovunque bambini, arrampicati sugli alberi, in corsa o alla guida di bici in legno senza pedali dal fascino retrò, che vanno per la maggiore. Secondo Hans Bertram, sociologo della Humboldt- Universitaet, il boom di nascite nel Prenzlauer Berg è dovuto al fatto che il quartiere è abitato quasi esclusivamente da giovani e studenti, e il basso costo della vita, che consente di vivere decentemente con pochi soldi, permette alle coppie di prendere in considerazione l’idea di mettere al mondo dei figli. Nella Kollwitzstrasse il giovedì e il sabato mattina c’è un piccolo e piacevolissimo mercato biologico, a ridosso della piazza e del parco in cui si trova la statua della pittrice e scultrice Kate Kollwitz (1867-1945), tra bambini che giocano allegri va in scena questo mercato frequentato per lo più da gente del quartiere, famiglie giovani, qualche turista.

Si vendono frutta e verdura biologica, spezie, formaggi, vestiti usati, accessori per la casa, dolci tipici, salumi. Molte anche le bancarelle che offrono cibo pronto da mangiare che si consuma poi sulle panchine del parco per una pausa che permette di contemplare meglio la bella atmosfera che si respira intorno. Quella che passa è un’umanità varia e serena, tante le giovani con bambini, altrettanti i papà che osservano senza ansia i figli rincorrersi e giocare liberi per ore. Anche le persone anziane hanno un loro stile personale e particolare; qui cose come l’abbigliamento, il taglio di capelli, i piercing o le preferenze sessuali non contano, non si viene giudicati, classificati o discriminati sulla base di quelle che sono considerate nient’altro che scelte personali.A pochi passi dalla piazza, passeggiando verso nord si incontra la Husemannstrasse, una strada di caseggiati ottocenteschi che nasconde una curiosa storia: durante gli ultimi giorni della RDT fu al centro di un ambizioso progetto di recupero che prevedeva di riportarla al vecchio splendore rendendola una sorta di museo vivente. Nel corso degli anni e dei governi, anche le vie circostanti sono state gradualmente modificate con nuovi stucchi sulle facciate sgangherate e balconi in ferro battuto dall’aria romantica e vagamente parigina. Nel Prenzlauer Berg si trova anche il Mauerpark, il Parco del Muro, che occupa un tratto della striscia della morte, lungo il vecchio confine tra Berlino Est e Berlino Ovest. Di domenica mattina è particolarmente affollato per via del mercato delle pulci che richiama folte schiere di cercatori d’affari, curiosi e turisti: si vendono mobili, vinili, strumenti musicali, modernariato, oggetti e abbigliamento vintage, vestiti usati, bici, e ci si ritrova per uno spuntino nei vari chioschi di cibo o al tavolo di un ristorantino insieme ad avventori più o meno eccentrici.

Intorno a noi, sparsi in disordine concerti improvvisati, sessioni di capoeira brasiliana, bambini e cani che giocano, spesso insieme, e tanti aquiloni.