Android, a sentirlo nominare già incute timore.
A metà strada tra il remoto futuro e le immagini visionarie di Blade Runner, Google sceglie un nome per quanto possibile lontano dalla sua idea di semplicità e dal resto del suo mondo colorato e user-friendly, per lanciare il suo primo esperimento in ambito mobile. Eppure il sistema, o la piattaforma che dir si voglia, è quanto di più semplice abbia visto il mondo dei dispositivi mobili dai tempi di Iphone. Detto a bassa voce, perché tra chi lo utilizza, non senza un po’ di sano campanilismo, ci si offende a sentir parlare di confronti con il “giocattolo” Apple.
Tecnicamente, dando voce a Wikipedia, Android è una “piattaforma open-source per dispositivi mobili”. Praticamente, è quello che serve a far funzionare un cellulare. Il resto sono tecnicismi, comunque interessanti soprattutto per chi è alla ricerca di un sistema flessibile ed espandibile da utilizzare e possibilmente per svilupparci sopra: kernel Linux, database SQLite, grafica basata su SGL e open, applicazioni sviluppate su linguaggio android, derivato da Java con l’aggiunta di librerie proprietarie.