La pedana rotante ha fatto apparire la rockstar. La regia ne ha sottolineato il sorriso. La giacca di pelle gialla. E la folla ha cantato ogni parola, ballato ogni nota.

Sono tutti qua anche perché Vasco ha deciso di fare un’unica data. E un’offerta di centomila euro per gli orfani delle vittime sul lavoro. “In un momento di crisi economica che investe tutti è importante esserci, dimostrare solidarietà con i fatti e la sottoscrizione.” (Leggi l’articolo sulla conferenza stampa di Vasco) “Non posso essere e fare tutto” ha continuato. “L’importante però è fare le cose bene e io sono contento di essere qui”. (leggi: Vasco, “Dico addio agli stadi voglio cantare guardando la gente”)

La piazza è grande e lo ama. Vasco è un ragazzo di strada. Uno in grado di urlare un ‘vieni qui Silvio!’ e restare amabile. Credibile. “Sono un poco di buono” ha scherzato in conferenza stampa. “No, casomai ve lo foste scordati…”.
Ma il concerto del Primo Maggio non è stato solo Vasco. E’ stata una festa, ben strutturata e ben organizzata. Una macchina complessa che ha funzionato senza neanche sforare l’orario pervisto dalla scaletta televisiva. Stupendo, Non appari mai, Vieni qui, Sono un ragazzo di strada, T’immagini, Sally, C’è chi dice no, Gli spari sopra, Il mondo che vorrei. La musica di Vasco parla da sola. E una volta per tutte, per tutti.

Per tutti gli oltre 800 mila che hanno conquistato piazza San Giovanni. A contarli è stato l’organizzatore Marco Godano che nei prossimi giorni proporrà “che il Primo Maggio diventi una fondazione dove possano trovare posto una grande fondazione bancaria, lo Stato (ministero dei Beni Culturali), i sindacati e i privati. Questo evento, che è una piccola grande Woodstock italiana, deve trovare una base solida, altrimenti sono convinto che morirà”. Per continuare: “La musica italiana ha le radici qui. La presenza di Vasco Rossi che viene con un progetto artistico ed una cover pensata per il Primo Maggio, oltre al fatto che il concerto ha contenuti autoriali e artistici importanti, fa sì che fra trent’anni si parlerà ancora di questo concerto”.

Venti convogli (11 dal sud e 9 dal nord) hanno portato, 11mila persone, tutte munite di regolare biglietto, arrivate a Roma. Così hanno comunicato le Ferrovie dello Stato in una nota in cui si dà conto della campagna No ticket-no parti promossa in occasione del concerto. Venti convogli per applaudire i protagonisti di questa giornata presentata da Sergio Castellitto, perfetto cerimoniere di uno dei palchi più emozionanti d’Europa. Lo ha fatto mettendo e togliendo gli occhiali da lettura, salendo e scendendo dalla pedana, leggendo, scherzando, incitando la piazza, calmandola.

I gruppi che si sono esibiti non sono andati via, hanno aspettato dietro, passeggiando nel backstage del palco. La folla ancora nelle orecchie, la folla nascosta dalle transenne, la folla pacifica e colorata. Ha fatto caldo oggi. E’ un bene. La vista dal piccolo schermo della piazza di San Giovanni ha reso l’idea solo parzialmente facendola restare un’idea rinchiusa in un quadrato. Tra parentesi. Il concerto del Primo Maggio non è un evento televisivo ma la televisione e il mondo che le gira intorno lo rispettano, nei tempi, nelle pause, nelle scelte. E ne amplificano la voce e gli appelli.

A chi si è esibito abbiamo fatto poche domande. Per non rovinare la festa. Ecco cosa ci hanno detto.


Bandabardò
Siamo sempre in sintonia con i temi del Primo Maggi stavolta, la quinta, ancora di più visti soprattutto i tentativi di depenalizzare i reati come sta accadendo per il caso della ThyssenKrupp.

 

Bad Spencer Blues Explosion (vincitori del concorso Primo Maggio Tutto L’anno)
Adriano (la band su Talent Scout): Quando si è girato il palco ho pensato di avere poco tempo per divertirtmi, almeno per cinque minuti, ma fatemi godere! Siamo partiti sparatissimi perché come si dice a Roma ‘chi mena per primo mena due volte’.

Beatrice Antolini
Bellissimo… E’ stato bellissimo perché per noi indipendenti il rischio è quello di autoghettizzarci, con questa esibizione abbiamo dimostrato di poter suonare in qualsiasi occasione.

 

Paolo Belli
Qui al Primo Maggio sono a casa mia, per me era un sogno venire su questo palco a presentare e mi sono divertito moltissimo. Sono come un fratello maggiore per tutti i ragazzi presenti, tra i vincirtori di Primo Maggio Tutto L’anno mi hanno impressionatio i Bud Spencer, sembrano due cinquantenni che suonano insieme da trent’anni.

Il politico: Dario Franceschini
Musicalmente sono arretrato. mi piacciono i cantautori come De Gregori, anche Vasco che ci ha fregato a tutti.

 

Manuel Agnelli (Afterhours)
Da Sanremo al Primo Maggio il passo è brevissimo, il progetto resta quello non di resistere nelle situazioni difficili ma di mostrare che il Paese della musica oggi è più avanti del Paese della politica.

Roberto Angelini
Chi l’anno scorso aveva tumulato il Primo Maggio si deve pentire amaramente. Questa è la dimostrazione che la musica non segue nessun tipo di diktat né politico né culturale.

 

Dente
Sono un po’ frastormato perché la mia è musica da camera però questa situazione è tutt’altro che cameristica e io per un giorno mi sono sentito un vero rocker.

 

Peppe Voltarelli
Ho provato una grandissima gioa a cantare una voce per la mia terra. Ho urlato, sper qualcosa sia arrivata, per me è importatnte la diversità. La musica diverse, le cadenze, le lingue, le parole, i colori, questo è il mondo che vorrei io, un mondo più autentico e pulito. Qui sono stati gentili con me, ringrazio anche per le cose che sono state dette su Saverio Strati. Non va dimenticato.

Gianni Maroccolo
Non è un supergruppo il nostro (con Godano, Agnelli, Samuel) ma è semplicemente l’ennesima dimostrazione che i musicisti collaborano e non si fanno la guerra. Negli ultimi otto anni, in Italia il cosidetto rock si è squadernato, è diventato curioso, ha infranto le barriere e una serata come questa lo dimostra alla grande.

Cristiano Godano (Marlene Kuntz)
Sono in una fase nuova della mia carriera artistica cose che non facevo prima, per pudore o per convinzione, oggi sono quasi normali. Parlo di un modo di concepire la musica che ha meno barriere di qualche anno fa. Gli Afterhours a Sanremo sono stati coraggiosi e da incoraggiare. Al Primo Maggio faremo anora meglio.

Samuel (Subsonica)
Siamo stati tra i primi a credere nella scena. Quella di Torino e quella della musica, non solo indie, ma anche capace di innescare corto circuiti. E non è un caso che oggi oltre a Vasco ci siano tantissime band, qui in piazza San Giovanni, che mostrano la faccia più nascosta del rock. Ma forse anche la più bella.

Paola Turci
Non sono qui per cantare ma soprattutto per testimoniare. E lo faccio in una manifestazione che è dedicata alle morti bianche sul lavoro ma anche in generale al lavoro. Tutti quelli che avevano fatto ‘la festa’ al Primo Maggio oggi scoprono che i sindacati ci sono e sono di nuovo forti e si può sperare di cambiare qualcosa. Il Primo Maggio non è solo un concerto. Ma un importantissimo promemoria. repubblica.it