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Per iniziare a comprendere appieno quest’ultima fatica dello storico gruppo Hardcore ascolano, soffermiamoci sulla copertina.
L’artwork, infatti, ritrae Michelina de Cesare, compagna del brigante Francesco Guerra, torturata e uccisa dalle truppe piemontesi nel 1868. La donna compare in copertina con una bella foto che ne cattura il piglio deciso di chi ha scelto di resistere e di condurre una vita fuori dalle regole, mentre nel retro è ritratta dopo aver subito sevizie ed essere stata uccisa dai soldati “dell’esercito di liberazione” di turno (vi si è accesa una lampadina in testa?)

Il booklet, come usanza dei nostri, porta i testi delle canzoni con spiegazioni dello stesso a lato, cosa che non può che far apprezzare di più la fatica dei nostri e aiutarc a comprendere il punto di vista del gruppo.
L’unico dubbio che sorge è sull’effettiva validità del lavoro: Ma una volta inserito il CD nel suo lettore si capisce che Cannella e compagni non perdono colpi di fronte all’età, rimanendo una delle voci più lucide e politicamente acute dell’intero panorama Hardcore italiano.
La prima traccia ci porta subito a una sostanziale sorpresa: Rispetto ai lavori precedenti la prima cosa che si note è la voce di Cannella, che è graffiante e urlata, segnando un certo distaccamento stilistico dai lavori precedenti, ma che ben si amalgama con i furiosi riffing e anzi si erge prepotente e ruggente a voler consegnare il suo messaggio.
Costruito su una consapevolezza tecnica di una precisione disarmante e su una ritmica martellante, i nostri ci regalano un lavoro di rara bellezza, che non fa altro che confermare il valore musicale del gruppo, che affronta con coraggio e sapienza tematiche scottanti fotografandone gli attimi più inquietanti con invidiabile intelligenza e velenosa accusa, lasciandoci un senso di disagio misto a rabbia una volta che la musica si è fermata.
E se non mi credete, leggete questo estratto de “Stato Di Guerra Permanente”, e obiettate.