acquaL’acqua è uno degli elementi più fondamentali per la convivenza umana. E’ fonte di vita. E’ uno dei simboli religiosi più usati da tutte le religioni mondiali. La chiamano oro blu, rimandando al più famoso oro nero. Ma senza petrolio si può vivere, senza acqua no. Eppure nonostante questo, o forse proprio per questo, la pressione a livello nazionale e internazionale per privatizzare l’acqua è enorme. Il tema della difesa dell’acqua pubblica alimenta da anni un movimento trasversale, nel nord e nel sud del mondo, a destra e a sinistra, con motivazioni di natura religiosa e laica.

Ascolta lo spot a sostegno della campagna
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I fautori della privatizzazione sostengono che solo il privato è in grado di garantire una gestione efficiente del servizio idrico. Noi siamo invece convinti che l’alternativa al “pubblico inefficiente”, ove questo si verifichi, non sia “privato”, bensì “pubblico efficiente”. Senza poi considerare l’enorme differenza che intercorre tra un privato locale, comunque radicato nel territorio, ed una multinazionale. La preoccupazione di consegnare un servizio di così vitale importanza nelle mani di privati obbliga a porsi alcune domande:
-Conviene ad un’azienda privata educare i cittadini al risparmio della risorsa acqua?
-Conviene ad un’azienda privata investire per il necessario miglioramento della rete idrica?
-Si arriverà a scomporre il servizio, affidando la parte remunerativa ai privati e l’onerosa gestione della rete ad una sorta di bad company (alla stregua di Alitalia?) ?
-Il sistema italiano – normativo, politico, culturale – è in grado di controllare efficacemente la corretta gestione dei privati, evitando speculazioni, infiltrazioni criminali, eccessivo sfruttamento del territorio?
-Un’azienda privata avrà il diritto di chiudere i rubinetti al cliente che non può pagare la bolletta?
-La privatizzazione del servizio potrà portare ad una riduzione delle bollette?
-Infine, può esserci democrazia senza il controllo sugli elementi fondamentali per la propria sopravvivenza?