Foto di gruppo con Luca Maurizi e Federico Bruni

Se venerdì 20 gennaio 2012, non siete riusciti a seguire l’intervista a Luca Maurizi con Federico Bruni su RadioAscoli, potete farlo comodamente dal vostro lettore mp3! Oppure dal vostro computer, oppure dal vostro telefono social!

di Michele Baldassarri
…prima la composizione…poi l’esecuzione…

L’ascolano Luca Maurizi inizia a suonare la chitarra a sedici anni da autodidatta. Nel corso degli anni prende lezioni, compone e suona in diverse band locali fra cui quella metal Algophobia. All’età di ventisette anni parte per Boston (USA) per frequentare il Berklee College of Music dove dopo tre anni consegue la laurea in Contemporary Writing & Production.

Un’esperienza importantissima quella americana di cui Luca porterà sempre con sé le persone conosciute e la loro cultura.

Al ritorno continua a comporre e suonare, inizia inoltre una collaborazione con la casa discografica leccese Flagship Records e con la promettente cantante picena Laura Aschieri e impartisce lezioni di chitarra fino a fare della musica il proprio lavoro.

Determinante per il suo percorso professionale ed umano è l’incontro con Federico Bruni, batterista locale insegnante e musicista coinvolto in molti progetti  musicali locali, che accetta la proposta di Luca ad aderire al suo progetto solista e con il quale fonda Wit Hit (edizioni musicali).
Dopo tanti anni pieni di esperienze e contaminazioni, Luca decide di sugellare le sue opere composte tra il 1996 ed il 2008 con la realizzazione del suo primo album da solista chiamato Shallow (“superficiale”) presentato in Giappone a fine 2011 in un Tour di 5 date in coppia con il chitarrista e amico Fabio Bottazzo.

E’ un album completamente strumentale suonato da lui (chitarra e basso) e da Federico Bruni (batteria) in cui si evince un approccio a differenti generi: dal rock al funk, dalla fusion alla sperimentale. Dentro il disco si alternano canzoni molto trascinanti ed energiche con linee di accompagnamento rock o funk a quelle più rilassanti  ed intimiste con accompagnamenti vicini al jazz. Un album esecutivamente impegnativo che denota l’alto livello tecnico esecutivo dei due musicisti piceni ma che di fondo riserva sempre il primo posto alla composizione talvolta melodicamente il più possibile diretta e funzionale (Shallow, Looney Maccheroni) talvolta più sperimentale ed ermetica (Losses, Brightless), comunque tenendo sempre distante la logica del virtuosismo.

Forza Luca attendiamo la presentazione italiana del tuo album…ovviamente nel Piceno!
www.lucamaurizi.com

Clicca qui per vedere la gallery!

Se volete sapere altro dei nostri amici, potete scaricare l’intervista qui o su iTunes è gratis!