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ROMA – “L’economia mondiale sta attraversando una fase di recessione grave e sincronizzata” mentre “l’acuirsi e del diffondersi delle turbolenze dei mercati finanziari freneranno probabilmente la domanda su scala mondiale e nell’area dell’euro per un periodo di tempo prolungato”. E’ l’analisi che arriva dalla Banca Centrale Europea nel proprio bollettino mensile.

Tuttavia, ammonisce la Bce, le misure anticrisi che i governi dei vari Paesi hanno messo in atto, e ancora metteranno in atto, non devono essere tali

da sbilanciare in misura grave i conti pubblici. “E’ di “primaria importanza – si legge nel bollettino di gennaio – mantenere un atteggiamento disciplinato e una prospettiva di medio periodo nella conduzione delle politiche macroeconomiche perseguendo un approccio sostenibile e orientato alla stabilità. E’ questo il modo migliore di preservare e promuovere la fiducia”.

Altrimenti, dal momento che “i provvedimenti straordinari decisi sinora” per fronteggiare la crisi “comportano oneri considerevoli per le finanze pubbliche in numerosi Paesi dell’are dell’euro, se non saranno riassorbiti a tempo debito, peseranno in modo particolarmente negativo sulle nuove generazioni e su quelle future”.

E’ opportuno quindi mettere un freno alle misure straordinarie, e non dimenticare i necessari provvedimenti di ordine strutturale mirati a mettere sotto controllo i conti pubblici e a rilanciare l’economia in un’ottica di medio termine.

In questa situazione, il taglio dei tassi d’interesse operato alcuni giorni fa dall’Eurotower appare particormente opportuno dal momento che, si legge nel bollettino, nei prossimi mesi l’inflazione “si dovrebbe ridurre ulteriormente e a metà anno si potrebbe collocare su livelli molto bassi”, per poi “riprendere ad aumentare nella seconda metà dell’anno”.

il calo dei prezzi aiuterà in misura molto limitata le famiglie, particolarmente in difficoltà in questo periodo. Anche il calo dei prezzi delle case avrà un impatto limitato, mentre ad accentuare le difficoltà economiche c’è la riduzione del credito: “L’inasprimento delle condizioni di finanziamento, dovuto all’acuirsi delle tensioni finanziarie, ha contribuito al rallentamento del flusso dei prestiti delle istituzioni finanziarie monetarie al settore privato non finanziario”.

Crollano gli ordinativi nella Ue. Grave crollo degli ordinativi industriali dell’Unione Europea. Secondo le rilevazioni pubblicate da Eurostat, a novembre, nella zona euro, il dato è sceso del 26,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre rispetto al mese di ottobre il calo è stato del 4,5%. Nei Ventisette gli ordinativi sono diminuiti del 25,4% rispetto al novembre del 2007 e del 3,9% rispetto ad ottobre.