bjork

Chissà come avrebbero suonato insieme Björk e i Led Zeppelin. Chissà che effetto avrebbe fatto Stairway To Heaven con la voce della piccola cantante islandese. Sarebbe stato l’evento dell’anno, il live da non perdere. E invece resterà un pesce d’aprile ben congeniato. Così assurdo da sembrare vero. È stata proprio Björk a diramare la falsa notizia, ieri (1 aprile), attraverso il suo sito ufficiale: “Björk ha accettato di diventare la vocalist dei Led Zeppelin quando era evidente che il loro tour dal vivo era in pericolo a causa della volontà di Robert Plant di concentrarsi sul suo lavoro con Allison Krauss. […]Björk ha espresso il desiderio di suonare con loro solo canzoni provenienti dagli album compresi tra I e IV”. Peccato che poi, cliccando sul link relativo alle date di un imminente tour, si finisse su una pagina bianca con la scritta “Björk and Led Zeppelin? Nah! April fools! :)”.

Anche Chris Martin, con un post sul blog dei Coldplay, si è prodotto in un pesce d’aprile ingegnoso e divertente: “Buongiorno. Annunciamo oggi che i Coldplay registreranno dove nessun musicista ha mai osato prima: in assenza di gravità. Alla fine dell’anno la band salirà su un Boeing 727 che può offrire assenza di gravità per periodi limitati di 20-25 secondi. Il gruppo indosserà tute disegnate su misura, ispirate a quelle dei vecchi cosmonauti russi, e sarà accompagnato dal produttore Brian Eno, che ha studiato microfoni pesanti per registrare la sessione su un lettore analogico di cassette del 1969”.

Gli svedesi Peter Bjorn and John, che hanno pubblicato proprio in questi giorni il loro terzo album Living Thing, sono andati ancora oltre realizzando un improbabile video, dal titolo “Peter Bjorn and John Shreds”, in cui i tre musicisti producono dal vivo suoni e melodie senza capo né coda. Il filmato è stato anticipato da un comunicato stampa che lo definiva “un momento chiave nella storia del rock’n’roll”.
Quasi ogni settimana ormai nascono siti dalla dubbia legalità che offrono l’ascolto in streaming gratuito di milioni di canzoni. Fizy ad esempio è un altro sito dalla grafica ridotta all’osso che permette di ascoltare la musica di YouTube senza dover caricare le immagini dei relativi video. La novità più interessante, tuttavia, resta l’evoluzione di Grooveshark. Questo sito è nato circa due anni fa sulla scia di un progetto rivoluzionario: favorire la condivisione dei brani custoditi negli hard disk degli utenti nel rispetto degli interessi delle case discografiche. In pratica per ogni 99 centesimi pagati da chi scaricava una canzone 25 andavano a chi l’aveva condivisa, 25 agli ideatori di Groovesahrk e il resto finiva nelle tasche delle major. Da qualche tempo il download a pagamento è scomparso dalle funzioni di questo servizio. Ed è rimasto il semplice ascolto in streaming, semplice e ordinato grazie alla grafica ricca di animazioni in flash. Se non avrà grane legali questo sito potrebbe oscurare persino i programmi peer-to-peer. Il database a disposizione dell’utente è infatti impressionante, formato da brani che vengono con tutta probabilità pescati in Rete e da altri che invece sono stati caricati direttamente dagli utenti. Con Grooveshark scaricare musica diventa quasi obsoleto. Anche perché l’intuizione migliore del sito riguarda la possibilità di mettere “in coda” le canzoni cercate attraverso il motore di ricerca interno. In quest modo i navigatori possono generare le loro playlist all’inizio, godendosi un ascolto ideale e continuativo senza bisogno di andarsi a cercare e mettere in play un pezzo alla volta (una pratica tipica di chi ascolta musica attraverso Youtube). Grooveshark è infine anche un social network con cui creare reti di amici con gli stessi gusti musicali.

Aggiornamento: il sito grooveshark è stato chiuso nel 2015. https://it.wikipedia.org/wiki/Grooveshark