isola

Premetto che mai un solo minuto della mia vita ho guardato e neppure sbirciato la trasmissione televisiva che ha nome “L’isola dei famosi” e che io denomino più esattamente “L’isola delle nullità”. Niente di quelle nullità, né i loro vezzi n

 é i loro strusciamenti a comando degli autori,

 mi interessa meno che sottozero. Non ne voglio neppure sentire parlare, perché è roba che offende la decenza umana. Chiedo un diritto di protezione e di riparo contro tale mondezza. Ebbene, non c’è scampo.

 Alla mattina, come molti, appena mi alzo accendo la radio a che faccia da canovaccio sonoro della mia giornata e del mio lavoro. Mi sintonizzo ora sull’una ora sull’altra delle tante emittenti radiofoniche. Ebbene, è inevitabile che il loro argomento centrale sia la televisione e i suoi personaggi e le sue nullità. E’ assolutamente inevitabile che per la via dell’etere entrino a casa mia Bruno Vespa o quelli dell’ “Isola dei famosi”, tutti presentati come se fossero dei tipi da cui dipendono le sorti dell’umanità. Che faccio, spengo la radio? 

Succede stamattina che mi fossi appena messo al computer e che alle mie spalle c’è una voce femminile (si dice il peccato ma non il peccatore) che con voce grave pronuncia le informazioni che seguono. Voi lo sapete quel che era successo di recente sull’isola dei disgraziati. Che un magnaccia sposato a una tardona americana che lo paga a fine mese si fosse strusciato con una bellona della Tv di serie B. Dio, che cosa interessante. Ed ecco che la voce radiofonica ci dà delle informazioni preziose. Ci dice che la tardona americana ha comunicato che il suo matrimonio era in crisi e che lei e il giovanottone rubicondo hanno deciso di separarsi. Nientemeno. Purtroppo pare che il giovanottone abbia intenzione di stabilirsi e di lavorare (per così dire) a Milano, una città che sembra divenuta particolarmente atta a magnaccia e sgualdrinelle.

Ho continuato ad ascoltare la voce femminile, perché anche l’orrore ha un suo fascino. E questo mi ha permesso di non perdermi il finale, lì dove la voce femminile ha pronunciato con tono grave che ci darà puntualmente e tempestivamente gli sviluppi della situazione, quel che succederà ancora della tardona e del magnaccia. Tutti i particolari in cronaca, come sempre. Dio che roba interessante, non aspetto altro. E pensare che di tutti i mezzi di comunicazione di massa, la radio è il più bello. Muovi un interruttore e subito ti arriva una voce che ti dovrebbe raccontare i fatti, le gioie e i dolori della vita tutta attorno a noi. Non i magnaccia che si strusciano al comando degli autori televisivi.