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BAGDAD – Visita a sorpresa, probabilmente l’ultima da presidente degli Stati Uniti, di George Bush in Iraq. In tempo per dire che la guerra non è finita e per beccarsi un inedito lancio di scarpe (senza conseguenze) da un inferocito giornalista iracheno.
In Iraq, “la guerra non è ancora finita” ha spiegato Bush al premier iracheno Nuri al-Maliki e ai giornalisti presenti. Il messaggio sembra però in realtà rivolto al suo successore Barack Obama, l’uomo che ha fatto del ritiro delle truppe Usa dall’Iraq una delle priorità in campagna elettorale.

Il blitz di Bush a Baghdad, rimasto segreto fino al momento dell’atterraggio dell’AirForceOne, l’aereo presidenziale, non è stato solo sorrisi e strette di mano con i dignitari di Baghdad, tra cui il presidente Jalal Talabani, che lo ha accolto nel suo palazzo.

In una breve conferenza stampa nell’ufficio di Maliki, subito dopo la firma di un accordo bilaterale, raggiunto dopo mesi di negoziati e che prevede il ritiro del grosso delle truppe Usa entro il 2011, un giornalista iracheno ha tentato di colpire Bush lanciandogli le scarpe. Non c’è riuscito, anche grazie alla prontissima schivata del presidente Usa (davvero riflessi eccezionali per un uomo della sua età) ed è stato immediatamente portato via dagli agenti della sicurezza.
In Iraq “c’è ancora lavoro da fare – ha spiegato Bush – La guerra non è finita, ma grazie a questi accordi, grazie al coraggio del popolo e dei soldati iracheni, dei militari e del personale civile americano, siamo decisamente avviati sulla via della vittoria”.

Come aveva annunciato ai primi di dicembre, il presidente eletto Obama intende ritirare le truppe dall’Iraq, prevedendo operazioni della durata di 16 mesi, ma dicendosi pronto ad ascoltare i militari se ci saranno cambiamenti.

Il viaggio a sorpresa di oggi è stato preparato nella massima segretezza, con Bush che aveva promesso di partecipare, questa sera, al concerto di Natale di un complesso rock cristiano, i Casting Crowns.

L’AirForceOne è uscito dal suo mega-hangar della base militare di Andrews, nel Maryland, ed è decollato quasi immediatamente. Ai giornalisti a bordo sono stati tolti telefonini e iPod, poi restituiti a metà viaggio.

Per Bush si è trattato del quarto viaggio a Bagdad e probabilmente l’ultimo, visto che il 20 gennaio scadrà il suo secondo mandato presidenziale.

L’incidente della scarpa è stato piuttosto curioso. L’uomo, un cronista iracheno, ha chiamato il presidente “cane”, prima di lanciargli, in rapida successione, le scarpe. Gli agenti della sicurezza irachena e del Servizio segreto Usa sono immediatamente intervenuti, portando il giornalista fuori dalla stanza.

Secondo i presenti, il giornalista, che si trovava in terza fila, ha urlato contro Bush “è il bacio dell’addio, sei un cane”. Maliki ha tentato di proteggere il presidente, anche se in realtà non ce n’è stato bisogno perché Bush si è chinato con grande prontezza e la prima scarpa (lanciata con molta forza) gli è passata sopra la testa. La seconda, non ha raggiunto il palco da cui i due leader parlavano.

Il giornalista si chiama Muntazer al-Zaidi e lavora per la rete tv sunnita e antiamericana al-Bagdadia che trasmette dal Cairo, in Egitto. Dopo avere insultato Bush lo ha accusato di essere “responsabile per la morte di migliaia di iracheni”.

Bush ha prima sorriso, spiegando che le scarpe erano di taglia 10 (cioè 44) ma è poi tornato serio quando ha visto che l’incidente aveva mobilitato diversi agenti. Vari giornalisti iracheni si sono alzati per scusarsi con il presidente, che li ha ringraziati.

Ad un giornalista Usa, Bush ha spiegato di non essersi mai sentito “minacciato”, limitandosi a definire l’incidente “un modo di attirare l’attenzione”.