joao

I CINQUANTA anni della Bossa Nova saranno festeggiati con l’arrivo del nuovo anno a Orvieto per l’edizione invernale di Umbria Jazz, in programma dal 30 dicembre al 4 gennaio. Ospite d’onore è João Gilberto, O Mito, inventore – insieme ad Antonio Carlos Jobim e Vinicius de Moraes – di questo genere musicale brasiliano nato mezzo secolo fa dall’incontro tra samba e jazz. La voce della Bossa Nova sarà al teatro Mancinelli per tre recital, dal 2 al 4 gennaio, nelle sue uniche apparizioni europee.

Giunta alla sedicesima edizione, Umbria Jazz Winter torna per sei giorni (uno in più rispetto alle precedenti edizioni) con la consolidata formula che mescola musica di qualità, intrattenimento più ” leggero” e turismo invernale. Restano confermati i veglioni di fine anno e il concerto in piazza dopo la mezzanotte, ma l’evento più simbolico del festival è il concerto con la musica gospel nel duomo il pomeriggio di Capodanno oltre all’immancabile marching band che percorre in parata le vie del centro storico della città.

Per il resto, il festival offre tutti i giorni un affollato cartellone di spettacoli da mattina a notte fonda. Il cuore della proposta artistica è nella coniugazione della formula del duo: Enrico Rava e Stefano Bollani, Bollani e Martial Solal, Bollani e Antonello Salis, Solal e Joe Locke, Enrico Pieranunzi e Rosario Giuliani. Ci saranno anche i recital di piano solo di Solal, di Pieranunzi (le Sonate di Scarlatti) e Cristiana Pegoraro (un programma tutto dedicato a Gershwin).

Tra gli italiani, da segnalare anche i “senatori” Renato Sellani e Gianni Basso, la all stars di Roberto Gatto con Paolo Fresu, Danilo Rea (con un progetto multimediale), e la street parade con i Funk Off, lanciati proprio da Umbria Jazz nel 2003.

Un progetto importante del festival è l’esecuzione di alcune parti dei Concerti sacri di Duke Ellington con il coro gospel degli Harlem Jubilee Singers per la direzione di Gregory Hopkins. Altri ospiti internazionali sono il gruppo tutto brasiliano di Duduka De Fonseca, che comprende anche il trombettista Claudio Roditi, il trio dell’originale chitarrista del Benin, Lionel Loueke e il quartetto del vibrafonista Joe Locke, tutti “artisti residenti” della manifestazione.