regalo

UN PROFUMO troppo dolce, un grazioso vaso cinese, la sciarpa in pile con i pon pon, un libro già letto, una cravatta dalla fantasia optical, una bottiglia di spumante con panettone e decine di altri regali non graditi che ora giacciano in casa in attesa di sistemazione. Usarli? Chiuderli in un cassetto? Indossarli almeno una volta per compiacere che li ha offerti? Fatevi furbi e cavalcate la moda del momento. Un tempo si diceva riciclo, ora basta usare l’inglese e anche una delle attività tabù più praticate nel periodo post natalizio viene finalmente sdoganata.
Chiamatelo semplicemente re-gifting ma prima di praticarlo non dimenticatevi di leggere le regole d’oro per non incappare in situazioni imbarazzanti.

Le suggerisce il sito americano Regiftable, la bibbia degli esperti riciclatori che non si limitano a consigliare gli utenti, rivelando i trucchi per ottenere il colpo perfetto, ma postano sul sito le loro storie di pacchetti scartati con sorrisoni finti e brutti oggetti rimpacchettati da piazzare ai conoscenti.
Da dove iniziare allora? Regalo alla mano e cinque domande chiare in testa: chi l’ha offerto, cosa ha offerto, quando, dove e perché. Seguono poi alcuni consigli da non dimenticare: il regalo non deve essere usato ma mantenuto nella sua confezione originale; mai riciclare oggetti unici perché realizzati a mano da chi li ha offerti; conoscere bene la persona alla quale si offre il pacco riciclato per non rischiare che, nel giro di un paio d’anni, l’oggetto finisca di nuovo nelle sue mani ed infine ricordarsi di togliere dalle confezioni eventuali biglietti di auguri con la firma del mittente.
Vale la pena poi ricordare anche alcune regole comportamentali: domandarsi se chi riceverà il dono lo potrà apprezzare e non offrirlo se lo si possiede da troppo tempo, se l’oggetto da regalare va spolverato non è più riciclabile. Infine non sentirsi mai in colpa ma assicurasi di aver almeno fatto lo sforzo di rincartare il dono con una carta da regalo nuova.
Che siate ammiratori o detrattori della losca attività fate attenzione: nel 40% dei casi chi riceve il vostro regalo potrebbe essere un riciclatore. Questo secondo i dati raccolti dal sondaggio condotto su un campione di oltre mille cittadini americani dalla Money Managmente International, l’importante agenzia non profit di consulenza finanziaria che gestisce il sito.

Ma non solo. Dal sondaggio emerge che il 54% degli intervistati non ritiene che riciclare regali sia un comportamento poco educato, il 37% l’ha fatto almeno una volta e nel 33% dei casi l’ha fatto per risparmiare denaro. Le donne, soprattutto quelle tra i 35 e i 54 anni, lo fanno più volentieri ma il 53% degli intervistati non l’ha mai fatto soprattutto per rispetto di chi ha offerto il dono. E non bisogna necessariamente attendere il prossimo Natale. Il regalo rimasto sul groppone, soprattutto se molto ingombrante, si può smaltire già dopo la fine delle festività. In occasione di qualche compleanno o nei divertenti re-gifting party durante i quali ogni invitato si munisce di uno o più regali riciclati da scambiare e da sfoggiare con gli altri in una sorta di competizione al regalo più trash. E se ne vedono delle belle.

Di competizione si parla anche sullo stesso sito Regiftable.com e da tre anni a questa parte la Money Managmente International organizza sul sito un concorso che premia, con 500 dollari, la storia di riciclaggio più divertente. Divise in cinque categorie – controverse, esilaranti, impossibili da definire, emozionanti e tragiche – le storie vengono votate dagli utenti tramite l’assegnazione di fiocchi rossi virtuali.
Tra le più divertenti, quella del pigiama celeste di Lois che nel giro di tre Natali è passato nelle mani di un’amica, di suo marito e di suo figlio per finire di nuovo nelle sue mani, o quella della zia di Danielle che ha regalato ai nipoti un orologio impolverato con le batterie corrose dal tempo e un minigolf elettrico rotto ma tenuto insieme dal nastro adesivo o ancora quella di Doug che a sei anni, non disponendo del denaro necessario per acquistare un regalo a suo madre, aprì l’armadio della donna e le incartò una sua pochette.

Infine, dato che riciclare non significa solo rifilare ad un conoscente un regalo non gradito, vale la pena ricordare che, con una dose di spirito ambientalista, anche la carta da pacchi può tornare a nuova vita. Come? Gettandola nei contenitori per la raccolta differenziata o utilizzandola per il compostaggio, trasformandola in una fantasiosa maschera di carta pesta o anche solo in una lettiera per animali