fifi

Ci sono tanti rifugiati eccellenti nella storia: da Dante a Garibaldi, da Gesù che si salvò ancora in fasce dalle persecuzioni di Erode, a Maometto la cui fuga fu l’inizio della diffusione della religione musulmana. Secoli e latitudini diverse: cosa li accomuna nel loro scappare da violenze, persecuzioni e morte? La consapevolezza che saranno famosi, che le loro azioni e le loro vite tormentate passeranno alla storia.
La storia che ascolterete, invece, è una storia di eroismo inconsapevole.
Alcuni di voi ci rimarranno male: Fifì non era un politico, non aveva un ruolo importante nel suo Paese, non ci farà indignare raccontandoci le dittature o finte democrazie africane, la corruzione dei suoi politici o le inanerrabili e quotidiane privazioni dei diritti umani.
Quello che ascolterete è la testimonianza di una vita qualunque, di una militante al margine di un movimento di protesta, che voleva più giustizia per sé e per il suo paese.

 Premi Play per ascoltare l’intervista con Fifi

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Una vita stravolta da eventi che non ci racconta per pudore e perché forse è meglio dimenticare. La paura di  ricominciare in un paese estraneo, dove tutti sono bianchi, parlano una lingua sconosciuta e hanno  regole e costumi difficili da capire.
Ascolterete la gioia commovente e la fierezza nel poter dire che la propria vita, seppur tra tante difficoltà,  sta acquisendo una nuova forma e che ciò che la circonda a poco a poco diventa familiare.
Fifì non conosce il diritto internazionale, ha faticato a capire le nostre lunghe procedure della richiesta di asilo, così come le diverse figure professionali che l’hanno affiancata nel suo percorso di autonomia sono indistintamente assistenti sociali.
Nel corso dell’intervista le operatrici che con professionalità, rispetto e passione l’hanno seguita per circa un anno vi racconteranno gli aspetti più tecnici dell’iter per il riconoscimento della protezione internazionale e del sistema di accoglienza.

La colonna sonora scelta è di tre artisti italiani, Fabrizio De André, Mauro Pagani e Ivano Fossati  che si sono intersecati durante le loro carriere per fondere le loro forti affinità e per donarle a noi attraverso il linguaggio universale della musica.
“Creuza de mà” e “Anime salve” i timbri che ci hanno lasciato a testimonianza della loro sinergia, il cui inchiostro esprime forme musicali e verbali trasduttori di profondità interiore, ricerca, attenzione, sensibilità e qualità; contenuti rivolti alle anime che stanno ai margini della società e che De André definisce “vittime di questo mondo”.

Questa non è una storia a lieto fine: oggi Fifì ha perso il lavoro di cui parla nell’intervista e si è trasferita in un’altra città. Sta sperimentando la tragica vulnerabilità di essere straniera, mamma, senza casa e senza lavoro.

Se volete saperne di più:
Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è stato istituito nel 2002 ed un progetto di accoglienza, tutela e integrazione rivolto ai richiedenti asilo e ai titolari di protezione internazionale. Nel sito del servizio centrale che è l’ente che coordina i progetti SPRAR in Italia potrete trovare molte informazioni.
L’anno scorso abbiamo offerto a Gheddafi un’indimenticabile vacanza romana, poi ci abbiamo fatto un bell’accordo per combattere l’immigrazione clandestina. Ma cosa accade in Libia? Fate un giro sul blog Fortress Europe  del bravo Gabriele del Grande che da alcuni anni testimonia le vittime dell’emigrazione e racconta il tragico destino che attende le migliaia di eritrei, somali ed etiopi che, fuggendo dalla dittatura e dalla guerra dei loro paesi, arrivano in Libia.
Infine: noi europei siamo stati mai rifugiati? Per chi pensava che il fenomeno dei rifugiati europei riguardasse solo ebrei e intellettuali dissidenti, questo libro è un vivo racconto di cosa accadde a centinaia di migliaia di europei alla fine della seconda guerra mondiale.