bungalow62

Mercoledì 30 giugno il Geko di San Benedetto del Tronto ospiterà i Bungalow 62.

Intanto noi ve li facciamo assaggiare

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Leggi tutto per leggere la biografia tratta dal loro Myspace

 

 

All’età di sette anni mi sono iscritto al conservatorio e fino all’età di 15 ho studiato violino ed ascoltato musica classica. Il mio percorso musicale è stato totalmente rivoluzionato all’età di 15 anni quando, per un casuale destino, venni in possesso di una musicassetta di Lou Reed. Satellite of Love fu la canzone che mi fece riporre il violino nella custodia. Me lo avevano regalato da poco, era un Lupo D’Agobio del 1965, che possiedo gelosamente ancora e che ho usato, pizzicandolo, in Sonnets n° 21. Comprai immediatamente una ridicola ed economica chitarra acustica e mi accorsi che era molto più facile da suonare rispetto al mio primo strumento. Da quel giorno ho iniziato a comporre pezzi, in inglese, che non facevo mai sentire a nessuno. Da lì il mio approccio al pianoforte, ed alla musica ascoltata; nasce l’amore, tuttora vivo, per il più grande artista italiano: Paolo Conte. L’ho seguito ovunque per anni, portando i suoi dischi anche nei miei periodi vissuti all’estero: San Francisco, Cork City (irlanda), Parigi. In quegli anni mi sono appassionato di cucina ed ho continuato a comporre brani “poco italiani” con la mia chitarra in forma assolutamente privata e casalinga, e viaggiando il più possibile per il mondo. Oggi, a distanza di anni, ho deciso di registrare i brani che avevo composto negli ultimi 4 mesi. L’incontro con Mattia Coletti è stato determinante. Lo considero, oltre che un fonico competente e geniale, una delle migliori espressioni artistiche del territorio nazionale. Nondimeno, Mattia trasferisce questa sua genialità “minimal” nella sua arte culinaria che non ha nulla da invidiare a quella dei migliori chef di ristoranti 3 forchette del gambero rosso. D’altronde, ciascuno cucina come suona, ed il mio piatto forte è senza dubbio l’homelette con cipolle, erbette e tartufo, annaffiate da un buon chablis d’annata. “Snowy Teeth Drive” è stato registrato nel marzo del 2010 ad Ancona; Mattia Coletti ha curato la registrazione ed il mixaggio dei brani. Assieme a Lorenzo Stecconi (Locomotore Studio – Roma) ha poi curato anche la masterizzazione. Ospiti graditi ai quali va il mio ringraziamento: Marco Carlini (La Grande Tribù): flauto traverso in “Introverse”. Michele Grossi (Dadamatto): batterie varie in “Welcome Song”, “Bet and Charly”, “The Fourth”, “Sonnets: n° 21”, “Bet and Charly – part two”. Mattia Coletti: chitarra acustica in “Welcome song” e Stylophone in “Shining Silence”. Tutti i brani scritti ed interpretati da Paolo Forlì (Bungalow62) tranne: “Sonnets: n° 21” testo di William Shakespeare. Il fuori traccia “Spiral Wave” (che si può ascoltare dopo “Bet and Charly part two”) è stato creato usando l’omonima composizione al koto di Chieko Mori e parte delle liriche di “The Road Not Taken” di Robert Frost. Per la copertina ringrazio quel geniaccio di Andrea Marinsalta. I live show prevedono la presenza di Giorgia Marzetti, Monica Cipollone e Licia Soave per cori e giocattoli vari.