lorenzo

Leggo su Rockol : “”Domani 21/04.09″, il brano di beneficienza per i terremotati dell’Abruzzo costringe a parlare non solo dell’Abruzzo, ma anche della pirateria digitale.
Nella giornata di ieri, la Federazione Pirateria Musicale ha diffuso un dichiarazione secondo in cui si dice che sarebbe stata “rilevata l’ingente diffusione” del brano sulle reti di file sharing.
E’ l’occasione per una serie di dichiarazioni molto dure. Parla il manager di Jovanotti Marco Sorrentino, che citando “calcoli attendibili” arriva a ipotizzare 2 milioni di downlod illegali e 4 milioni rubati al progetto. “Non c’è pietà per nulla e per nessuno”, dice Caterina Caselli. “Ora non ci sono in gioco gli interessi delle multinazionali della musica, ma quelli di decine di migliaia di cittadini che devono ricominciare da zero”.

Premesso che sono assolutamente d’accordo con Caterina Caselli e che scaricare gratuitamente un brano i cui incassi dovrebbero andare in beneficenza è assolutamente riprovevole e molto imbecille, mi permetto di far notare che, come spesso accade, la cattiva informazione produce il risultato opposto a quello voluto. Io ho letto la notizia e la prima cosa che mi è venuto in mente è che non fosse vera. Non tanto perchè non credo che gli italiani siano in grado di farlo, anzi, sono sicuro che una discreta quantità di cretini abbia scaricato o scaricherà il brano illegamente, privando qualcuno che ha bisogno dei soldi che si sarebbero potuti ricavare dalla vendita, ma perchè le cifre che vendono diffuse sono assolutamente ridicole e sicuramente imprecise. Due milioni di download illegali. Se fosse vero saremmo di fronte a una notizia clamorosa, stupefacente, importantissima. Anzi a più notizie dirompenti. La prima è che in Italia c’è una diffusione della musica digitale assolutamente superiore a quella dell’Inghilterra e degli Stati Uniti, dove a mia memoria nessun brano è mai riuscito a totalizzare due milioni di download in pochi giorni. Ma nemmeno la vendita di un singolo cd o di un singolo in vinile è mai arrivato a simili cifre in così poco tempo, neanche quando i Beatles facevano vendere più dischi che rosette. La seconda, non meno rilevante, è che il mercato futuro della musica sarà certamente prospero, perchè se si riuscirà a convertire solo un quarto di quegli scaricatori illegali, circa cinquecentomila, al download a pagamento il futuro della discografia sarà decisamente più florido di quanto non sia oggi. Peccato che nessuna delle due notizie sia vera. I download illegali ci sono, ci saranno, ma a parte il fatto che è impossibile calcolarli, non saranno più di qualche migliaio. Se fosse un trionfo potremmo parlare di qualche decina di migliaia, ma ne dubito, perchè i consumatori di musica digitale non sono numericamente così tanti nel nostro paese. Certo, anche qualche migliaio sarebbe comunque una cifra enorme se pensiamo che si tratta di un disco in beneficenza, ma decisamente più in linea con quello che accade ogni giorno nelle reti peer to peer. Scandalizziamoci, dunque, per l’immoralità dei downloaders illegali, ma riportiamo i numeri alla verità. Numeri che, comunque, non è dato sapere con certezza, proprio perchè provengono da un mercato illegale e che fanno pensare che l’annuncio fatto dalla Federazione Pirateria Musicale sia stato fatto più per evitare che ci siano troppi download illegali che non per dare della corretta informazione.fonte repubblica.it