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NEW YORK – Steve Ballmer, il successore di Bill Gates alla guida della Microsoft, annuncerà la settimana prossima a Las Vegas, in occasione del Ces, il più grande show mondiale dell’elettronica di largo consumo, il lancio del nuovo sistema operativo Windows. Ma decine di migliaia di analisti ed esperti, di reporter e economisti che si sono dati appuntamento al Ces, si aspettano da Ballmer soprattutto una risposta su alcune voci che da giorni turbano il mondo dell’informatica: è vero che la Microsoft si appresta a varare i primi licenziamenti in quasi 34 anni di storia aziendale?

É forse possibile, come ha scritto “Fudzilla”, un blog su temi tecnologici, che il gigante del software si appresta a mandare a casa 15 mila persone, cioè il 17 per cento dei suoi 90mila dipendenti? Dal quartiere generale di Redmond, i collaboratori di Ballmer si rifiutano di confermare o smentire le indiscrezioni. Secondo “Fudzilla”, le cui notizie sono state subito riprese da altri organi di stampa, l’operazione scatterebbe il 15 gennaio e coinvolgerebbe soprattutto il portale del gruppo, Msn, e le attività in Europa, Medio Oriente e Africa.

Era inevitabile che anche la Microsoft risentisse della violenta recessione americana e mondiale, che ha portato a un brusco calo della domanda dei consumatori. E il 2008 è stato un anno difficile per Ballmer, che non è riuscito a portare a termine l’acquisto del motore di ricerca Yahoo e ha visto una flessione in percentuale degli utilizzatori di Windows rispetto a Apple e del browser Explorer rispetto a Mozilla.

Ma l’entità dei licenziamenti di cui si parla – 15mila – è considerata sproporzionata. “A meno che non ci sia stato un calo drammatico del fatturato negli ultimi due mesi, non vedo perché la Microsoft debba ridurre i costi in maniera così drastica”, ha osservato Henry Blodget, il più famoso analista di Wall Street ai tempi della “new economy”, commentando le voci.

Secondo Blodget, i margini di guadagno del gruppo sono anche buoni (specie nel settore di XBox e dei giochi elettronici) e gran parte dei redditi sono legati a contratti pluriannuali.

“Se ci fossero tagli così massici nel numero dei dipendenti – ha continuato – sarebbe solo per una decisione della Microsoft di chiudere alcune attività produttive. E in caso di ristrutturazione del business, invece, alcuni settori, come Msn, verrebbero venduti invece di essere chiusi”. Un’altra ipotesi, ovviamente, è che Ballmer voglia cedere Msn e le sue operazioni online a Yahoo in cambio di una partecipazione in quel gruppo.