OBAMA chiuderà il carcere di Guantanamo. Così dice il telegiornale. “Chissà se lo farà davvero. Ma intanto è già ‘na cosa buona che l’ha detto!” aggiunge Andrea Pesce seduto in un bar di siciliani al centro di Liegi, cittadina belga piena di immigrati che una volta arrivavano dall’Italia per le fabbriche e le miniere, che adesso arrivano dal mondo povero eternamente in fuga dalla guerra e dalla fame per cercarsi un lavoro qualunque. Me lo dice mentre si beve una birra e fuma una sigaretta. Che pure in Belgio è vietato fumare nei locali, ma questo non è un bar come tutti gli altri. E’ una specie di legione straniera. Luca e Roberto, uno di latina e l’altro di Porto Viro vanno a comprare i panini dal turco. Li comprano per un amico Belga figlio di Italiani e noi tre romani. Infatti qui si beve solamente. Birra, alcolici e caffè. Non vendono nemmeno un pacchetto di noccioline. Se vuoi mangiare te lo devi portare da fuori e il padrone del locale non fa storie. Anzi ti indica da chi andare, ti consiglia la concorrenza.

SUL TAVOLO, tra i resti di cibo non c’è il portacenere. Non c’è manco negli altri tavoli dove si gioca a carte. Chi fuma non si fa problemi, cicca per terra. E’ vero che ci sta l’aria appestata (e io sono asmatico e manco fumo), ma questa puzza c’ha anche un po’ di odore di tolleranza, simpatica e cialtrona.

QUI DENTRO l’insediamento di Obama s’è visto in televisione prima che iniziasse la partita, poi è arrivato il calcio, è aumentata la birra bevuta e il presidente americano ha lasciato il posto ai giocatori in campo. Alla fine del primo tempo mi alzo e esco, vado a dormire. “Ma sarà vero che ha detto ‘sta cosa del carcere?” penso mentre cammino in strada. Pare che ha parlato pure di religione. Ha detto che “l’America è una nazione di cristiani, musulmani, ebrei, indù e anche atei”. Se lo dicesse un politico italiano che succederebbe? Non lo so, forse semplicemente un politico nostrano non c’avrebbe il coraggio di dirlo. Il coraggio di parlare degli atei come se avessero la stessa dignità di quelli che credono a Dio, agli dei, alla lotteria e a Babbo Natale.

INTANTO Ratzinger gli ha mandato gli auguri affinché ”tutti possano condividere il banchetto della vita che Dio ha preparato per l’intera famiglia umana”. E Obama gli ha fatto ‘sto scherzetto di mettere tutti sullo stesso piano: il Papa che va in mondovisione e io che me ne vado semplicemente a letto.

ARRIVO in albergo e vedo le foto dei regnanti appese sul muro accanto all’ascensore, perché in Belgio ci sta ancora il re, Alberto II che però c’avuto pure lui un po’ di coraggio qualche giorno fa. Ha promulgato una legge che parla di embrioni e feti come di ”materiale corporeo umano” che può essere utilizzato per applicazioni mediche o ricerca scientifica. Un bel salto di qualità rispetto al precedente sovrano che preferì abdicare per due giorni piuttosto che firmare la legge che legalizzava l’aborto. Con la firma su quest’altra legge il Belgio diventa un capofila della ricerca insieme a Gran Bretagna e Spagna.

PRIMA di addormentarmi mi affaccio alla finestra. Mi pare che oggi si respira un’aria un po’ più fresca.