Madrid

C’è chi soffre di mal d’Africa, io soffro il mal di España: più conosco questo paese, più mi piace la sua gente e ammiro l’efficienza dei suoi servizi.Sono stata a Madrid 4 gg: volo Vueling con orari “scomodi” all’andata e un notevole ritardo al ritorno.Arrivo a Barajas T4 all’una di notte e corsa in un taxi velocissimo (37 euro) per raggiungere l’Hostal Comercial nella centralissima Puerta del Sol. Là ci aspetta il gentile Señor Paco che ci riceve in un ambiente caldo e confortevole: le stanze sono piccole, ma efficienti, con bagno, riscaldate e molto colorate e per 50 euro a notte in quella posizione strategica, a due passi dalla nevralgica stazione della metro Sol, nel pieno della movida madrilena, ci si può adattare alla spartanità.
Il primo giorno, dopo un’occhiata a Plaza Puerta del Sol col suo Km 0 e la statua simbolo dell’orso e il corbezzolo, ci dirigiamo a Plaza Mayor per ammirare i mosaici della casa della Panaderia; poi visita alla Cattedrale de la Almudena: l’interno è troppo nuovo e asettico, ma vale la pena la salita alla cupola per la vista sulla città e sulla piazza d’armi del Palazzo Reale (l’ingresso comprende anche la visita al museo).
Poco distante c’è la Muralla arabe e poi si prosegue fino al Ponte di Segovia: imponente costruzione per la quale però ci vorrebbe un fiume che scorra sotto (il Manzanares ha una portata veramente scarsa).
Pranzo a A’ Tasquina in Paseo Extremadura per poco più di 15 euro a testa; metro fino a Plaza España con i suoi palazzi d’epoca franchista e il monumento a Don Chisciotte e poi a vedere il Tempio di Debod: un angolo d’Egitto a Madrid a riconoscenza dell’aiuto per la salvaguardia dei templi Nubia e Abu Simbel dopo la costruzione della diga di Assuan.
Con una lunga camminata raggiungiamo l’Ermita di S. Antonio: una piccola cappella dove riposano le spoglie di Goya autore dei splendidi affreschi che ne ricoprono la volta.
Cena a base di paella al restaurante Tijcal in calle de la Cruz, dove aspettiamo parecchio, ma ne vale la pena!!
Il secondo giorno ci mettiamo pazientemente in fila per visitare Palazzo Reale (8 euro). Apre alle 9.30 ma vi consiglio di arrivare prima: l’interno è un tripudio di sfarzo e ricchezza, notevoli gli affreschi del Tiepolo nella sala del trono; interessanti l’antica farmacia e il museo delle armi; la mattinata va via così, il pomeriggio lo dedichiamo ad ammirare i palazzi di Plaza Cibeles e Gran Via fino a Puerta d’Alcalà da dove iniziamo la passeggiata per il Parque del Retiro con i Palazzi di Cristallo e Velasquez; qui la nostra attenzione è attirata da un’attrazione per bambini dal nome francese El Manège Carrè Sènart. una strana giostra in ferro con figure di animali che per salirci sopra, al modico prezzo di un euro, i bambini (e non solo) fanno una lunga fila…non so se sia stabile o se è là solamente per “Ciutad Navidad” cioè in occasione del Natale. La lunga passeggiata termina alla tristemente famosa stazione di Atocha dove è in costruzione un monumento in ricordo all’attentato dell’11 marzo: un dolcissimo viso di bimbo.
Tappa ristoratrice e poi via per la noche madrilena: i palazzi illuminati di Gran Via e i cinema di Callao con gli enormi tabelloni pubblicitari illuminati mi ricordano Times Square o Piccadilly Circus.
Terzo giorno dedicato ai musei: alla domenica il Reina Sofia è gratis e non voglio perdermi il Guernica di Picasso o le opere di Mirò e Dalì di cui apprezzo molto “Muchacha en la ventana”; pomeriggio siamo al Prado:è lunga, ma in mezzora siamo dentro(6 euro); nonostante la brochure che ci indica le 50 opere più importanti, la visita è lunghissima e davanti ad un bel quadro i minuti possono scorrere velocemente. Peccato per la Maya Desnuda di Goya in prestito ad una mostra a Parigi fino a febbraio.
La sera la dedichiamo alla zona di Nuevo Ministerio: quella dei grattacieli illuminati, in questo periodo resa ancora più luminosa dai futuristici alberi di Natale dai colori fluorescenti.
Il quarto giorno decidiamo di andare a Toledo: in treno Avant della Renfe con 15 euro a testa a/r in mezzora siamo nella città delle lame di cui parlerò in un altro articolo.
Ritorniamo a Madrid perchè non voglio perdere la Cabalgada de Los Reyes: una sfilata di carri allegorici in tema d’Epifania che culmina con l’entrata dei Magi in un’ enorme carrozza con lancio di caramelle per i bimbi. Si snoda per 3 km da Nuevo Ministerio a Plaza Cibeles e viene assistita da milioni di persone. Ci fermiamo a Plaza Colon, ma c’è troppa gente e non si vede niente; stanchezza e freddo hanno la meglio e ci fanno rientrare senza però mancare la consueta tappa alla pasticceria La Mallorquina in Puerta del Sol per assaggiare el Roscon, tipico dolce beneaugurale dell’Epifania: un ciambellone decorato da frutta candita il cui gusto assomiglia al nostro panettone (più alla pinza pasquale per chi è delle mie parti). Ritorniamo all’hostal in tempo per vedere la fine della sfilata in diretta su TVE.
4 giorno: si riparte! Con le linee 1-10-8 siamo all’aeroporto. A Barajas c’è un po’ di caos: i disagi dello sciopero dei piloti dell’Iberia dei giorni precedenti si sono ripercossi anche sul nostro volo. Partiamo con più di due ore di ritardo. Durante il viaggio ci rallegra di più la simpatia di Rafaela, una simpatica bimba spagnola che riesce a strappare un sorriso alle stressate hostess e ai stanchi turisti piuttosto che il bonus di venti euro offerto a “disculpas” dalla Vueling. la coda