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Cari lettori, cari futuri soci,

lasciate che vi racconti in breve una grande emozione…

Da ieri Radio Incredibile è ufficialmente un’Associazione Culturale , e ho l’onore di esserne il primo Presidente .

Non vi nascondo quanto ciò scateni in me emozioni di diversa e opposta natura: si battono a viso aperto, nel mio cuore, e nella mia ragione, due anni passati a rincorrere un sogno, la carica di emozioni e idee covate in tutto questo tempo e, infine e purtroppo, la paura di fallire.

 

 

I ricordi sono innumerevoli, tanti stupendi, alcuni spiacevoli, ed è strano vederli confluire tutti in nuovo inizio.

Ora l’associazione ha l’occasione buona per risvegliare emozioni in tutti coloro che lo vorranno, ma lasciate che mi ritagli quel mio privè di emotività ripensando a quel pomeriggio di autunno, nella mia camera a testare il girino web-radiofonico con l’aiuto di Sergio, che, a 30 km di distanza era vicinissimo a tutte le mie speranze. Sarebbe presuntuoso e quantomeno lungo riportare alla luce tutte le vicende che via via si son susseguite; perciò, come avrete capito, sono legato a quel momento così come una donna, nonostante tutto il patire, è legata al parto: Radio Incredibile è nata lì e a ogni scarafone è bella a mamma soia!!

 

Ora in mano abbiamo uno strumento dalle infinite possibilità. I laboratori di radiofonia, la radio per le associazioni, la radio per tutti… Siamo una corrente di idee percorribili. A tutto questo progettare dovrà seguire, di fatto, un lavoro immenso, e romperemo la lavatrice a forza di lavare 7 camicie  ogni ciclo. Cercherò di dare il buon esempio nei prossimi 2 anni, e il mio più grande successo sarà stato se il mio posto sarà preso da uno dei tanti nuovi soci che avrà voluto sposare le cause della nostra associazione.

 

In tutta questa positività non nascondo di certo la paura del fallimento totale. Nasciamo in un momento di tristezza e inquietudine globale. Siamo circondati da palle di fieno rotolanti nelle deserte città della cultura , della musica e dell’intrattenimento in genere. Noi abbiamo pochissima esperienza e abbiamo tutto da perdere, ma in fondo…sticazzi! Ci proveremo con tutto l’entusiasmo di cui siamo capaci, col sorriso più bello che sapremo regalare, e se tutto ciò dovesse andare a puttane, ci ritroveremo un giorno, fra 50 anni, a raccontare questa bolla di sapone del 2009. Una bolla di sapone , si fragile, ma tremendamente colorata e vogliosa di volare.

 

Con enorme commozione vostro

 

Claudio Siepi

Il neo-presidente